Le 10 Montagne più alte della Basilicata

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La Basilicata è una regione che dispone di un territorio fortemente variegato nella sua accezione morfologica e naturalistica ma si può dire sia prevalentemente montuosa per la presenza della dorsale appenninica che la attraversa nella sua parte occidentale, da nord a sud. L’ Appennino Lucano infatti inizia ai confini con la Campania a ridosso della Riserva dei Monti Marzano-Eremita con i primi rilievi nei territori di Castelgrande (Monte Giano 1144mt) e di Muro Lucano (Monte Paratiello 1445mt) e fa da scudo all’intera regione fino al Parco Nazionale del Pollino, dove si trovano le montagne più alte.
Fatta esclusione per Serra Dolce Dorme (2267mt), la più alta del Massiccio del Pollino, che è interamente nei confini calabresi, andiamo a scoprire, partendo dalla più bassa, le dieci montagne più alte della Basilicata:

10. Monte Pierfaone – 1737mt
Punto di riferimento per l’orientamento di molti, questa montagna nel comune di Abriola è facilmente visibile da quasi tutti i rilievi della regione e non solo, soprattutto perchè sulla sua cima sono installati due grandi tralicci sfruttati per la trasmissione radio-telefonica. Questa infatti è una delle montagne più antropizzate del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano non solo per i ripetitori installati su di essa ma per la presenza di una stazione sciistica attiva che attualmente è una delle più importanti nel sud Italia. Oltre ad essere meta degli appassionati degli sport invernali, è il paradiso delle MTB per la presenza di numerosi percorsi adatti alle 2 ruote. Non mancano strutture ricettive, soprattutto nella zona della Sellata che la rendono idonea al turismo montano per tutto l’anno (qui puoi trovare la nostra offerta per le Ciaspolate alla Sellata).

9. Monte Raparo – 1764 mt
Quasi interamente esposto per la scarsa presenza di vegetazione arborea, i dolci pendii del Monte Raparo fanno da spartiacque tra due dei fiumi più importanti della Basilicata: il Sinni, che prende vita dal Sirino, si noti la stessa radice del nome che proviene dal termine latino “siris”; e l’Agri che nasce molto prima, nella parte settentrionale del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano.
Degna di nota la vista a 360 gradi che ci offre dal suo punto più alto, preceduto da un’ampissima distesa detta “a mandra” dove è facile imbattersi in greggi di vacche podoliche al pascolo. Ricade nel territorio dei comuni di Spinoso, San Martino d’Agri, San Chirico Raparo e Castelsaraceno.

8. Monte Volturino – 1835 mt
La più alta del comprensorio Sellata/Volturino/Viggiano questa montagna spicca nella parte settentrionale del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano tra i comuni di Calvello, Marsico Nuovo e Marsicovetere.
E’ preceduta a nord dalle cime dei Monti Pierfaone (1740mt), Arioso (1709mt), Calvelluzzo (1699mt) insieme alle quali fino agli anni novanta era meta di molti appassionati degli sport invernali essendo parte di uno dei più grandi comprensori sciistici del sud Italia del quale rimane attualmente attiva solo la stazione di Sellata sul Pierfaone. Ricca d’acqua, di rocce, di funghi e di tartufi è ancora meta ideale per tanti appassionati delle attività outdoor e della natura. Grazie alla notevole altimetria e alla sua posizione, dalla sua sommità, si può godere di una visuale privilegiata a 360 gradi sull’intero territorio regionale.

7. Monte Grattaculo – 1890 mt
Meno conosciuto delle 5 cime più alte, questo monte si eleva nella parte occidentale del Massiccio del Pollino sulle sponde di una grande dolina, chiamata Piano Ruggio da dove parte uno dei sentieri più conosciuti del Parco che conduce al Belvedere del Malvento, balcone sulla piana di Castrovillari e sulle pareti rocciose abitate dai pini loricati. Dal punto più alto di questo rilievo si scorge verso nord tutta la dorsale dell’appennino lucano. Deve il suo nome alla bizzarra abitudine di capre e pecore di pulirsi sul suo suolo pietroso dopo essersi liberate. Fino a pochi anni fa è stato possibile pernottare alle sue pendici nel Rifugio De Gasperi che purtroppo attualmente rimane chiuso.

6. Monte Alpi – 1900 mt
E’ una montagna come quelle nei disegni dei bambini: sale verticalmente da tutti e quattro i suoi versanti senza lasciare metri alla pianura fino alle sue cime Santa Croce (1893mt) e Pizzo Falcone (1900mt). E’ posta esattamente al centro tra i comuni di Latronico e Castelsaraceno, quest’ultimo definito il paese dei due Parchi poiché in effetti è confine tra il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano (Monte Raparo 1764mt) e il Parco Nazionale del Pollino di cui il Monte Alpi è parte. Non è un caso che sia nei confini del Pollino poiché è accomunato ad esso dalla presenza della pianta simbolo, unicità del luogo ovvero il Pino Loricato. Non se ne troveranno altri esemplari più a nord per tutto l’Appennino Italiano, e anche oltre (Escursione Monte Alpi).

5. Monte del Papa – 2005 mt
In realtà è la cima più alta del Massiccio del Sirino di cui è parte insieme a Cima De Lorenzo (2003mt), Cima Fabio Limongi (2000mt), Tempa Scazzariddo (1930mt) e Monte Sirino (1907mt). Insieme al Pollino è una delle mete più frequentate dagli amanti delle attività all’aria aperta. Ospita due laghi di origine glaciale, uno dei quali è abitato sulle sue sponde, d’inverno offre i suoi pendii agli sci e agli snowboard godendo di una piccola stazione sciistica , d’estate è l’ideale per escursioni giornaliere, trekking di più giorni e viaggi backpacking all’ombra dei suoi grandi faggi.

4. Serra di Crispo – 2054 mt
Siamo sull’ultima delle 5 cime più alte del Massiccio del Pollino: ultima per altimetria, prima per bellezza. E’ sede del famoso Giardino degli Dei, un oasi naturale di Pini Loricati che dominano il luogo e resistono nel tempo. E’ un posto incantevole meta di numerosi fotografi oltre che di innumerevoli amanti della natura e del paesaggio. Vivere il momento di un’alba o un tramonto da questa montagna è un’esperienza unica nel mondo.
A ovest scende lentamente verso i Piani del Pollino, ed è l’unica delle 5 cime che ricade interamente in territorio lucano. E’ origine di tre importanti valli del Parco: del Frido, del Raganello e del Sarmento (Escursione Serra di Crispo).

3. Serra delle Ciavole – 2130 mt
La sella che la separa dalla Serra di Crispo forma la cosiddetta Grande Porta del Pollino. Da qui si apre una visuale privilegiata sul Monte Pollino e i suoi pianori da un lato e sui comuni del versante jonico di Basilicata e Calabria dall’altro. E’ la meta della maggior parte delle escursioni in partenza dal Lago della Duglia e dal Santuario di Madonna del Pollino. Prende il nome da uno degli uccelli che la frequenta ovvero la taccola, un corvide che nel dialetto locale viene comunemente chiamato “ciavola”. Anch’essa è ampiamente ricoperta di Pini Loricati, tra cui Italus, esemplare di circa 1230 anni che conta all’incirca 160 cm di diametro. Il versante occidentale della montagna si caratterizza per la presenza di un folto numero di esemplari morti che perduta la corteccia si mostrano nudi con la loro particolare livrea di colore bianco, viene infatti anche chiamata il cimitero del Pino Loricato (Escursione Serra delle Ciavole).

2. Serra del Prete – 2180 mt
Sicuramente la più grande per estensione, a differenza di quanto si creda prende il nome dal termine “preta”, che nel dialetto locale significa pietra, per l’abbondanza appunto di massi rocciosi sui pianori sommitali. Diversi i sentieri che consentono di raggiungere la vetta, tutti impegnativi e con un dislivello e una pendenza rilevanti tale da consigliare l’assistenza di una guida ambientale. Vanta la presenza di numerosi alberi centenari tra cui il “Faggio delle sette sorelle” posto alle pendici del monte, proprio sul sentiero che da Piano Ruggio conduce agevolmente al Belvedere del Malvento dove è anche possibile ammirare la presenza di alcuni pini Loricati sul costone meridionale che dà sul versante calabro (Escursione Serra del Prete).

1. Monte Pollino – 2248 mt
Arriviamo dulcis in fundo alla montagna più alta della Basilicata, quella da cui prende il nome il relativo Massiccio e il più ampio Parco Nazionale. Ci sono diverse tesi sull’origine del nome Pollino ma le più quotate sono due: la prima lo vede derivare dal termine latino “pullus” che significa “giovane animale” per l’antica usanza di portare, alla fine della primavera, gli animali giovani al pascolo sui versanti del monte stesso; l’altra più plausibile, lo fa derivare da “Apollineus” ovvero il Monte di Apollo, poichè ricco di erbe medicinali, con le quali il Dio della salute avrebbe potuto curare gli abitanti del luogo. Toponomastica a parte questa montagna è dimora di svariati esemplari di Pino Loricato, sempreverde rarissimo, simbolo tra l’altro del Parco Nazionale del Pollino, che è per estensione la riserva naturale più grande d’Italia (Escursione Monte Pollino).

E’ necessario precisare che le 3 montagne più alte (Monte Pollino, Serra del Prete e Serra delle Ciavole) condividono tra Basilicata e Calabria il loro territorio essendo il crinale utilizzato come confine naturale tra le due regioni. Abbiamo deciso di inserirle comunque in questa lista poiché per quanto il punto più alto sia effettivamente in Calabria la loro estensione è prevalentemente in terra lucana.
Queste sono solo 10 delle montagne lucane, ne scopriremo altre di altrettanto interesse, perché ognuna con le sue peculiarità, contribuisce a rendere la Basilicata il luogo ideale per il turismo montano e per la pratica di svariate attività outdoor, come le nostre escursioni giornaliere che puoi trovare qui.

Questo articolo è stato scritto da

Maurizio Coringrato

Maurizio Coringrato

Autore

Guida ambientale escursionistica - ASSOGUIDE n. ASG421

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